L’imprenditore italiano esperto di criptomonete ha commentato così il ripensamento di Tesla sull’opportunità di ricevere pagamenti in Bitcoin per l’acquisto delle proprie automobili
Abbiamo la fortuna di aderire a questo “appuntamento fisso” con Giampaolo Lo Conte, imprenditore italiano con la passione per le criptomonete, autore di numerose pubblicazioni sul web presso magazine e blog del settore finanziario (qui la sua recente intervista di aprile 2021). In effetti, richiamando in causa proprio quest’ultima intervista, sembra che Giampaolo Lo Conte ci avesse visto lungo ad andare in controtendenza ad Elon Musk durante i giorni in cui il numero uno di Tesla acquistava l’equivalente 1.5 miliardi di dollari in Bitcoin (“lasciate perdere, investire in Bitcoin è una moda che non andrebbe seguita” – aveva dichiarato Lo Conte in riferimento a quella notizia).
Indovinate un pò, oggi siamo qui a commentare il “dietrofront” di Elon Musk! Lo scorso 13 maggio Musk pubblicava sul suo profilo Twitter il seguente messaggio: “Tesla will not be selling any Bitcoin and we intend to use it for transactions as soon as mining transitions to more sustainable energy” (“Tesla non venderà nessun Bitcoin ed intendiamo tornare sui nostri passi non appena il processo di mining sarà più sostenibili energeticamente”). Elon Musk avrebbe anche affermato “di essere alla ricerca di altre criptomonete che utilizzano meno dell’1% delle energia di transazione dei Bitcoin”. Il tweet di Musk ha avuto il seguente effetto sul Bitcoin: crollo dell’11% e valore giù fino a 50.854$. A ruota, sono crollate anche Ethereum (-9%), Ripple e Dogecoin (-10%). Il Bitcoin ha perso circa 300 miliardi di dollari di market cap, raggiungendo il 39.97% del mercato – un enorme passo indietro se confrontato con il 70.68% di inizio anno.
Giampaolo, questo episodio dimostra ulteriormente quanto vacillino gli investimenti in Bitcoin?
“L’intero mercato finanziario vacilla – risponde Giampaolo Lo Conte – nel caso dei Bitcoin non parliamo di finanza, ma bensì di scenari diversi, che cambiano in base alle mode, dettate, in questo caso, da un “influencer” come Elon Musk che ha fatto il bello ed il cattivo tempo”.
Sei critico nei confronti di Tesla?
“Non mi sento affatto di criticare la scelta di Elon Musk: ho letto bene i giornali e, fin dall’inizio, era palese che non volesse speculare sui Bitcoin. Il suo era un chiaro intento di adottare una tecnologia innovativa che è stata però abbandonata per motivi ambientali e non per motivi di investimento. Di fatto – continua Giampaolo Lo Conte – Elon Musk ed altre grandi industrie, in tutti i settori, stanno aspettando che la transizione del mining vada verso fonti di energia più sostenibili. Come dar loro torto? Il leader di un’azienda di veicoli elettrici come Elon Musk non può contrastare la propria immagine adottando una tecnologia che aumenti le emissioni ambientali. Sarebbe un paradosso!”.
Sappiamo che sei anche un esperto di tecnologie. Ti senti di poter offrire una visione del futuro “ambientalistico” dei Bitcoin?
“Il mio team studia i le metodologie di allocazione dei dati finanziari nel cyberspazio e mi ha trasmesso un concetto banale, ma fondamentale: l’inquinamento da internet. I siti web producono emissioni di CO2 molto elevate. Fare una ricerca su Google, inviare una email, effettuare un pagamento online, tutto ciò che viene eseguito su internet produce anidride carbonica ed inquina l’ambiente. Questo perché l’azione eseguita ha bisogno di una “macchina”, di uno spazio fisico che ospita e processa i dati necessari ad eseguire quell’azione. I Bitcoin ridurranno le emissioni quando inizieranno ad utilizzare dischi rigidi vuoti per processare i propri dati. Se consideriamo che, al momento, i Bitcoin vengono “minati” attraverso i dischi rigidi dei dispositivi degli utenti di tutto il pianeta, beh, la strada verso questo traguardo è davvero molto lunga.”
Se il Bitcoin è nemico dell’ambiente, significa che i Governi e le grandi aziende non lo adotteranno mai ufficialmente. “Esatto. Da questo punto di vista, il Bitcoin ha le ore contate. Se non saprà migliorare la propria spesa energetica, verrà il giorno in cui l’energia per sostenere le criptomonete finirà, oppure, nel migliore delle ipotesi, il costo dell’energia sarà aumentato così tanto da rompere gli equilibri e demolire i rapporti tra valore dell’investimento in Bitcoin e costi della sua produzione.”
Lasciamo i nostri lettori con una riflessione: che l’episodio di Elon Musk abbia fatto suonare un campanello di allarme? il Bitcoin, così come lo conosciamo oggi, non ha futuro perché inquina troppo?